Immensamente grati...
...ad Amedeo Grilli e alla Carifermo per dono della futura riapertura del Santuario della Madonna dell'Ambro.
Siamo certi che i lavori al più presto inizieranno.
La preghiera alla Madre per la sua casa vestita a festa sale da tutti noi.
È passato un anno dal tragico evento del terremoto, “pochi i segni di ripresa”, ma tanta voglia di farcela. La Madonna dell’Ambro è un luogo simbolo della vita e del futuro delle popolazioni dei sibillini. E’ il volano del turismo e dell’economia del territorio…occorre un impegno per riconsegnarlo alle comunità colpite.
L’impegno generoso della Carifermo dovrà confrontarsi con il ministero delle belle arti, perché la chiesa della Madonna dell’Ambro è vincolata.
Speriamo che le lungaggini burocratiche diano spazio all’urgenza della riapertura. Alla Vergine la nostra preghiera.
“Rimettiamo la periferia al centro. Lo facciamo dando certezze, come certa è la nostra solidità. Centosessant’anni di storia e un progetto che va oltre le normali azioni: la Carifermo restaurerà il santuario della Madonna dell’Ambro con un intervento simbolico, forte e identificativo che conferma il nostro essere banca locale in un territorio colpito da eventi sismici epocali”. E’ questo il progetto di Amedeo Grilli!
“160 anni fa non c’era l’energia elettrica, ma c’era la nostra banca. Dopo 160 anni c’è un quadro economico affievolito. Come festeggiare? Non con una serata di gala, non un libro a Natale, niente pubblicità e promozione, ma un solo unico e grande intervento che caratterizza l’importanza della nostra presenza nell’area più debole e colpita vicino all’epicentro del terremoto”. “E’ passato un anno e pochi sono i segni di ripresa e tanta è la voglia di farcela…. la Madonna dell’Ambro è un luogo simbolo delle popolazioni dei sibillini. Un simbolo che portava turisti e che per la comunità era un fulcro di vita. Serve il turismo: ma chi verrebbe in questa terra martoriata, in cui le scosse continuano e in cui la ricostruzione non è ripresa?” Secondo il Presidente, mentre per la ricostruzione civile e industriale sembra profilarsi un intervento pubblico, per i beni culturali è in corso una preoccupante stasi. Si rende quindi necessario intervenire quanto prima anche perché certe situazioni presentano criticità importanti e non si può attendere rischiando ulteriori danni che potrebbero essere irreparabili. L’economia del territorio montano marchigiano si fonda in larga parte su un turismo giornaliero e di medio-lunga permanenza, turismo che ha ragione di essere proprio in funzione della presenza e del valore dei beni storici e artistici. Il loro recupero è quindi fondamentale”.
Con simili ragionamenti lungimiranti il Presidente della Cassa di Risparmio di Fermo, Amedeo Grilli, nel corso dell’annuale convention per la presentazione del bilancio aziendale, ha dato la lieta notizia che è rimbalzata su tutti i giornali del territorio: la Carifermo interverrà con fondi propri per il restauro del Santuario della Madonna dell’Ambro.
Grilli ha spiegato che la filosofia che muove questa decisione parte dal presupposto che i beni culturali sono un elemento fondamentale per il rilancio dell’economia dei territori colpiti dal sisma e intervenire sugli edifici di interesse storico e artistico equivale a investire in maniera efficace perché si torni a essere quanto prima produttivi.
Il Santuario “è sorto nel mille con una cappella e nel 1600 è stato totalmente ricostruito su disegno dell’architetto Ventura Venturi. E’ un santuario incastonato sui sibillini che è un tesoro artistico, storico e culturale vanto della nostra montagna.…ha sempre resistito agli agenti atmosferici e tellurici. Il terremoto dello scorso anno, purtroppo, per la potenza sprigionata e la durata nel tempo, lo ha devastato nelle strutture portanti, nella volta e nelle sue realtà artistiche”.
“E con i danni alla chiesa si sono fermate le attività commerciali. Chi andava all’Ambro, ha continuato Grilli nel suo brillante intervento con ausilio di immagini, si recava anche a Montefortino, Amandola, Montemonaco…faceva tesoro di prodotti tipici locali ecc... Bisogna quindi investire nei Sibillini. Il nostro impegno deve essere un innesto, un momento di attrazione, con la speranza che un imprenditore porti la sua attività nei Sibillini, che un turista scelga le nostre montagne per passare l’estate”.
La Carifermo prova a dare fiducia. “Abbiamo un bilancio a posto, siamo solidi, ma vogliamo dare di più: facciamo capire che andiamo lì. Sappiamo che scontenteremo qualcuno, chi aspetta contributi, magari sulla costa, dove ci sono più persone e dove sicuramente avremmo una ricaduta di immagine migliore. Ma noi vogliamo dare un segnale”.
Un progetto complesso, delicato e costoso…ma ce la faremo! “I 160 anni sono un traguardo importante, simbolo di una crescita fatta anche con segnali forti e controcorrente. Siamo una banca coraggiosa e questo coraggio lo portiamo a chi è stato gravemente colpito. Alcune attività se non trovano la forza, non ripartiranno più”.
“Stiamo perseguendo un bene comune…che è anche un fine comune, come diceva San Tommaso. Quando abbiamo dato l’annuncio davanti ai nostri 300 collaboratori, il lungo applauso ci ha dimostrato che crediamo tutti nella stessa cosa: nella fiducia della ripresa, del futuro”.e tempi presto saranno comunicati: “E vi diremo anche chi sarà al nostro fianco, oltre alle istituzioni. Non sappiamo quanto spenderemo, ma spenderemo quanto serve per ridare vita al Santuario dell’Ambro. Non penalizzeremo l'attività corrente e non aumenteremo i costi dei clienti. Ma in costanza di presenza faremo qualcosa di unico per il bene comune. E va fatto ora, il tempo non è una variabile indifferente”.
“La burocrazia sta rallentando troppo gli interventi, siamo quasi a un anno dal sisma e tutto ancora fatica a riprendersi. Noi andiamo all’Ambro per fare rivivere quel santuario e a breve diremo tempi, progetto, condivisioni che abbiamo avuto, vogliamo rimettere al centro quello che è già periferia perché la montagna è ferita due volte col terremoto”.